Evoluzione dei motori di ricerca e nuove tendenze
Vai alla guida SEO SEM
Le tendenze del web e del modo di effettuare ricerche da parte degli utenti (o cosa questi si aspettano di trovare) cambiano così repentinamente che per i motori di ricerca (e gli specialisti SEO) è molto impegnativo stare al passo con le ultime novità. In particolare sono i motori che riescono ad aggiornare il proprio algoritmo periodicamente quelli ache poi risultano vincenti ed utilizzati (Google aggiorna il suo spider molto di frequente! – a Google in particolare sarà dedicato il prossimo articolo).
I primi motori di ricerca comparirono intorno alla metà degli anni 90 quando i file in rete divennero milioni. Quello che può essere considerato il primo motore di ricerca è ALIWEB (Archie Like Indexing for the Web). Nella storia i motori possono essere raggruppati in tre macro-categorie:
1) Prima Generazione: analisi dei dati presenti nella pagina. Si parla di Altervista, Infoseek ed Excite. Viene utilizzato solamente il semplice criterio delle parole chiave (keywords) inserite nelle pagine (meta-tag).
2) Seconda Generazione: analisi di dati specifici del web (link, anchor-text, click-through data).
3) Terza Generazione: i motori cercano di rispondere ai “bisogni” che stanno dietro le query, attraverso l’analisi semantica dei dati:
-integrazione di risorse multiple
-aiuto all’utente
-determinazione del contesto spaziale (dove sta l’utente e dove sta ciò che l’utente cerca) e del query stream (query precedenti)
Molti motori sono passati direttamente dalla prima alla terza generazione, propria del periodo attuale, momento in cui sempre più importanti sono ad esempio i social network, e quindi un buon motore di ricerca è in grado di seguirne e integrarne i contenuti “social” nei propri risultati.
Tendenza iniziata ormai nel 2000 con il pioniere Vivìsimo è il clustering, che consiste nell’aggregare i risultati di ricerca per categorie e aree semantiche. I risultati forniti però non sono sempre soddisfacenti.
Si può accennare anche ai metamotori, che sono portali non aventi un proprio database, piuttosto utilizzano db già esistenti e restituiscono risultati dagli archivi di questi ultimi.
Tendenzialmente è il Web Semantico il successivo grande confine attraversato dai motori di ricerca e anche dal linguaggio del Web (è questa la direzione dell’HTML 5). Un motore di ricerca semantico tende a dare un senso ai risultati di ricerca in base al contesto nel quale è stata fatta la ricerca.
Commenti