Intervista al Graphic Designer Veerle Pieters
Se non si ha familiarità con Veerle, il suo blog o il suo lavoro, allora ci si trova davanti ad una vera e propria goduria. Il suo lavoro è tanto stravagante quanto preciso, con un insieme di tecniche che lo rendono unico. Il suo stimato lavoro è la vivace espressione di un suo ardente bambino interiore, con un tocco professionale fresco e pulito, che ha affinato in anni di esplorazione creativa nella grafica e nel web design.
Nata come operatrice grafica di stampa, Veerle ha maturato il suo talento attraverso il world wide web, che le ha dato una più ampia prospettiva nel mondo della progettazione grafica. Le sue doti sconfinate sono una fonte di ispirazione per molti, e oggi abbiamo la fortuna di averla qui con noi per poter condividere con in nostri lettori alcune delle sue intuizioni.
Chi è Veerle Pieters? Come ti descriveresti?
Trovo che sia sempre difficile parlare di sé stessi, ma cominciamo… Sono una grafica e web designer e provengo da un piccolo ma bellissimo paese europeo, il Belgio. Sono un’amante dei colori, e amo ascoltare musica soul durante le elaborazioni. Quando non lavoro mi piace andare in bicicletta per schiarirmi le idee e scattare foto lungo il tragitto da condividere con Instagram, solo per mostrare quanto c’è di bello intorno a noi, basta solo aprire gli occhi per vederlo.
Chi sono le persone a cui ti ispiri maggiormente nel web design?
In questo momento nessuno in particolare ma molti anni fa, quando ho cominciato, sono stata influenzata da Jeffery Zeldman e Douglas Bowman e dallo Zen Garden di Dave Shea. Cerco di fare di testa mia e di non essere influenzata da tendenze che esagerano in certe fasi di elaborazione. Personalmente userò qualcosa che tutti sostengono non si debba usare, perché mi piace credere che tutto si può fare se lo si applica nel modo giusto. Ovviamente sono anche influenzata da flussi di tecniche che compaiono nel nostro settore, come per esempio il “web design reattivo”.
Hai lavorato sia nella stampa che nel web design. Cosa preferisci e quale tra i due ti dà la massima libertà?
La stampa è ancora il mio primo amore, perché un sito web non potrà mai sostituire quella sensazione di toccare qualcosa che hai creato. Il web design offre la massima libertà, può essere controllato più facilmente e ha una tolleranza maggiore per l’errore, mentre gli errori nella stampa sono letali.
Quali sono i tuoi progetti che ti hanno appassionato maggiormente?
Uno dei miei progetti preferiti e più impegnativi, che prosegue tutt’ora, è senz’altro Fab.com. Un altro è jolena.be, in cui ho avuto davvero la possibilità di esplorare i confini della creatività. Ho scritto qualcosa riguardo l’elaborazione di questo progetto sul mio blog.
Che consiglio daresti agli altri web designer?
A seconda di come mi sento e della quantità di idee che presento, di solito inizio usando la mia ispirazione come punto di partenza per cercare quella scintilla. Molto tempo fa ho sfogliato le gallerie CSS, ma ho imparato che bloccano la mia ispirazione anziché aiutarmi. Il modo più efficace è quello di guardare le cose che non sono completamente legate al web design. Quando ho l’ispirazione di solito inizio la progettazione facendo alcuni schizzi in uno dei miei quaderni. Non sempre però, infatti a volte iniziano anche direttamente su Photoshop. Una volta che questi progetti vengono approvati dal cliente, inizia il lavoro di elaborazione su Photoshop. Io non faccio parte di una comunità di designer sul web, perché sento che questo approccio blocca la mia creatività. Il 90% dei progetti inizia in primo luogo con la home page, perché di solito è la più difficile da costruire. Se il cliente approva il progetto inizio la parte tecnica scrivendo il CSS/HTML.
Cosa pensi riguardo l’importanza degli standard web ?
Gli standard web sono importanti, ma sono solo delle linee guida, non sono una religione, non so se mi intendo. Si tratta di una serie di linee guida che possono aiutarti, ma non sono delle leggi a cui bisogna attenersi. Vanno bene per improvvisare se è necessario, e se non esistono altri modi per andare avanti con il lavoro.
Come trasmetti l’importanza degli standard web ai tuoi clienti?
Io non li convinco. Faccio e basta. I clienti non devono preoccuparsi di questo o decidere in merito, spetta a noi utilizzare ciò che è meglio per l’interesse del cliente, e gli standard web si limitano a questo.
La progettazione web è in continua evoluzione, come si fa a tenere il passo?
Leggendo libri e seguendo tutorial.
Quali sono le più grandi sfide che noti nel settore del web design di oggi?
La più grande sfida è quella di stare al passo con il nostro settore in rapida evoluzione. Non è un compito facile da realizzare, il carico di lavoro è elevato quasi sempre e in più ho un blog che ha bisogno di molta cura. Uno ha bisogno di un sacco di tempo per assimilare ciò che arriva dal web per poter ottenere finalmente quello che diventerà un modo standard di operare.
Cosa possiamo aspettarci di vedere da te in futuro?
Ci sono alcune cose interessanti in cantiere per Fab.com e sto anche lavorando su alcuni progetti che coinvolgono un sacco di illustrazioni grafiche.
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