Logotipo – Consigli utili per loghi di successo
Croce e delizia di ogni graphic designer, o aspirante tale, è la creazione di un logotipo.
Tutti voi grafici vi siete trovati a dover creare un logo,e magari come me avreste voluto una semplice lista di regole da seguire, per capire cosa fare e cosa evitare.
Per prima cosa cerchiamo di fare luce sulla disambiguazione tra marchio e logotipo.
Qui chiedo l’aiuto della definizione di wikipedia.
Un logo (abbreviazione di logotipo; dal greco λόγος logos “parola” e τύπος typos “lettera”) è la scritta, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un’azienda, un’organizzazione, o altro ancora. Tipicamente è costituito da un simbolo o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l’uso di un lettering ben preciso.
“il marchio è un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato graficamente, in particolare parole, compresi i nomi di persone, disegni, lettere, a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli delle altre.”
Quindi quella della Coca-Cola è un logotipo, quello della Apple è un marchio.
Da qui possiamo desumere la prima regola :
- Decidere se creare un logotipo, un marchio o entrambi.
- Semplicità, avete mai notato che più un logo/marchio sia essenziale, più lo avete riconosciuto semplicemente?
Inoltre questa caratteristica lo rende “senza tempo” e chi non vorrebbe un logo che duri nel tempo, come un diamante, per sempre!“Complicare è facile, semplificare é difficile.
Per complicare basta aggiungere,
tutto quello che si vuole:
colori, forme, azioni, decorazioni,
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare.”
(Bruno Munari) - Scalabilità, ci troviamo in una condizione in cui un logo/marchio può avere infinite applicazioni, dal web, alla carta stampata, magliette, lattine ecc….
Questo significa che dovrà essere leggibile e adattabile ad ogni superficie. - Di impatto emotivo, un immagine vale più i mille parole, nel caso di un marchio/logo le immagini sono lo strumento con cui trasmettiamo le emozioni.
Perché ciò avvenga è necessario che chi comunica sia fermamente convinto di quello che dice, che viva dentro di sé quello che afferma con il logo, dobbiamo farlo nostro.
Stiamo parlando a delle persone (possibili consumatori) non scordiamolo mai.
- Mai più di 3 colori, nell’ottica delle semplicità, anche la scelta dei colori, deve tendere ad una scelta che non superi mai più di 3 colori diversi.
Non esistono i colori giusti, come non ne esistono di sbagliati. Esistono, invece, i colori adatti che ovviamente variano sulla base del progetto su cui stiamo lavorando.Per ogni categoria di prodotto esistono dei colori preferibili, e ad ogni colore corrisponde un messaggio. - Il Marchio/logo dovrà apparire chiaro e ben ideato sia nelle versioni colore che bianco e nero. Il colore sarà un plus, ma la parte grafica o la scritta dovranno descriverlo e renderlo unico. Per questo dovrà essere riconoscibile anche in assenza del colore.
- Scegliere un font è un processo complesso e richiede un’attenta analisi del progetto che si intende realizzare.
Ma sapere come abbinare i font può essere ancora più difficile.Quanti utilizzarne?
La regola è di non eccedere, già due potrebbero essere già sufficienti.
- Ora è il momento di metterci al lavoro, io preferisco iniziare con delle bozze su carta e poi lavorare in vettoriale. La migliore idea è di presentare almeno 3 bozze al nostro cliente.
- Come un bravo giornalista ci dobbiamo chiedere «Chi?», cioè chi è il nostro cliente,«Cosa?»,cosa vuole pubblicizzare,«Quando?», la tempista che abbiamo a disposizione per la realizzazione, non possiamo prendere più tempo del necessario.
«Dove?», tutti i supporti e i sociali network che verranno utilizzati. - Usa una sola idea grafica, soprattutto se decidiamo di usare un marchio.
Una sola immagine che comunichi in maniera diretta con il target. Questo è il modo migliore per essere riconoscibile al target.
Naturalmente l’idea innovativa, e la comprensione del cliente, e delle sue esigenze, sono alla base della creazione di un buon logo.
Voi su quale vi basate quando progettate un logo?
Seguite un iter simile o preferite stravolgere le regole?
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