Still Life – l’irreale diventa reale
Lo Still Life è un particolare modo di fare foto che ha l’intento di rendere oggetti, tipicamente soggetti inanimati, fotografati con l’ausilio di fonti di illuminazione opportunamente disposte, reali, quasi viventi agli occhi di chi osserva. Lo Still Life richiede un progetto, attenzione ai minimi dettagli e molta pazienza.
I nostri occhi registrano l’informazione. Il nostro cervello la analizza, la elabora e la trasforma in un concetto.
Lo still life è anche detto Natura Morta, un termine molto caro ai pittori, si, perché proprio i pittori hanno dato vita a questo genere molto prima che venne creata la prima macchina fotografica! Natura morta, frutti, fiori, che diventavano protagonisti di una quadro che sembrava mostrasse oggetti viventi.
E’ una tecnica tanto affascinante quanto difficile, bisogna infatti avere molta pratica nell’uso delle luci, un occhio in grado di vedere e percepire quale potrà essere lo scatto giusto.
Un esempio classico: se si prova a fotografare una pentola di acciaio lucido nel suo abituale contesto lasciandola in luce ambiente o illuminandola con il flash attaccato alla macchina, si avrà una pentola nera nella quale si specchia tutta la cucina e un puntino bianco che è il nostro flash.
Nella nostra testa invece il concetto di pentola non è per niente così.
Tre consigli pratici:
COERENZA DEI SOGGETTI
Gli oggetti-soggetti devono avere una coerenza fra loro, di forma, di provenienza, di struttura o di ambito temporale, ad esempio non ha senso fotografare un libro antico, accostandolo al mouse di un computer, ne ha invece fotografarlo insieme a una collezione di vecchie pipe o su uno scrittoio antico.
LUCI ED OMBRE
Lo still life comporta l’uso di illuminazione morbida e senza ombre, si puo’ utilizzare la luce di una finestra con uno o piu’ pannelli riflettenti per avere un effetto naturale, oppure usare flash in luce riflessa (mai diretta, i riflessi e le ombre sarebbero devastanti) utilizzando le pareti o il soffitto. In ogni caso il flash principale, va tenuto lontano dalla fotocamera (mai montarlo sulla slitta della fotocamera) e va affiancato da un flash secondario, meno potente, per eliminare zone d’ombra indesiderate e ottenere un’illuminazione piu’ uniforme. Volendo poi “esagerare”, si ottengono grandi risultati con piu’ flash e/o pannelli, ma cosa da fare dopo aver acquisito un buon bagaglio d’esperienza, i professionisti fanno stage di settimane sull’argomento illuminazione.
LO SFONDO
Va creato un contesto alla composizione o al singolo soggetto, che sia non prevaricante, ma capace di valorizzare. Le ombre molto profonde, come sfondo sono l’ideale per soggetti chiari e dai colori scargianti, che in questo modo si stagliano con efficacia. Al contrario soggetti scuri richiedono sfondi chiari o con toni tenui e sfumati. Ad esempio un drappo nero e’ lo sfondo ideale per un vaso in vetro colmo di girasoli, mentre una collezione di armi da fuoco antiche, sara’ valorizzata al massimo da un fondale in velluto rosso.
Qualche fotografia still life per ispirarsi e dar il via alla fantastia!
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