Storia dell interfacce grafiche (GUI) – caratteristiche principali
Ogni finestra può e deve quindi possedere dei comandi che siano apribili per consultarne tutte le funzioni previste. I menù pull-down, cioè a discesa, rappresentano un metodo molto pratico per navigare tra le varie funzioni o programmi senza doversi ricordare strani o complicati comandi.
All’interno di una finestra possono comparire dei riquadri che a loro volta hanno comandi per scorrere righe di dati e per selezionare una o più righe alla volta. Le applicazioni dei combo box e list box sono infinite. In linea generale rappresentano un elenco di scelte obbligate (o libere). Infatti è molto più facile fornire un’informazione scegliendo tra quelle proposte e previste dal computer, che non doverla battere da tastiera, col rischio di scriverla in un modo diverso da quello atteso dal programma.
Deve essere garantita anche la massima elasticità di rappresentazione dei caratteri (font), che si ottiene potendo scegliere il loro stile e la loro dimensione sullo schermo (o verso le stampanti).
Nell’ambito di una interfaccia grafica il mouse è l’elemento essenziale, perchè il più idoneo a gestire in modo rapido, facile ed efficiente la vasta gamma di eventi con i quali si interagisce, senza dover ricorrere a sofisticati comandi da tastiera per spostare un puntatore e fare una scelta. Infatti in questi ambienti di lavoro non abbiamo più la sequenza unica di domanda-risposta, ma l’operatore è libero di scegliere cosa fare semplicemente spostando il puntatore e premendo un tasto.
E tuttavia dietro il semplice utilizzo del puntatore e dei tasti del mouse si nasconde una programmazione “per eventi” decisamente complessa, vista l’ampia gamma di casi che si possono presentare. La programmazione ad eventi richiede un sistema operativo veloce ed efficiente e una dose massiccia di programmazione aggiuntiva.
Vale sempre la regola che più facile è operare, più difficile è programmare.
L’icona rappresenta la vera essenza di un’interfaccia grafica, specialmente sui più moderni dispositivi touch della Apple. Siamo infatti ormai abituati a decifrare migliaia di simboli grafici diversi, presenti sulle lavatrici, televisori, telefonini, automobili, videocamere, ecc.
Le icone sono semplicemente dei simboli grafici e presentano molti vantaggi, rispetto ad un titolo scritto in caratteri: prima di tutto i simboli sono internazionali. Poi occupano meno spazio ed infine sono più mnemonici.
Si pensi al concetto di “cestino” per renderci conto di quanto sia più facile insegnare a qualcuno che un documento si cancella spostandolo nel cestino, piuttosto che dare strani comandi.
Importante anche ricordare uno dei comandi più “semplici” che tutti i giorni viene utilizzato, anch’esso proprio di un’interfaccia grafica moderna: il copia-incolla. La capacità di copiare alcune informazioni, dopo averle selezionate, e di “incollarle” in altra parte dello schermo, è sicuramente un altro enorme vantaggio integrato nell’interfaccia grafica. In alternativa alle funzioni di copia/incolla si può usare l’opzione drag and drop, che rappresenta in modo ancor più visivo, la capacità di scegliere un oggetto e trascinarlo in altro posto sempre sullo schermo. E non importa di quale tipo di oggetto si tratti: il drag and drop sposta (o copia) parti di testo così come immagini, pezzi di suoni o quant’altro sia visibile al momento.
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