Etichetta per un colloquio di lavoro. Qualche consiglio
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Se il nostro CV ci ha portato ad un colloquio face-to-face, ottimo lavoro! Ora ce la giochiamo in prima persona!
Ma ecco presentarsi la paura da colloquio di lavoro, e mille domande si affollano nella testa: come mi devo vestire? Cosa devo dire? E se mi chiedono questo? O se fanno quelle domande strane a cui non so rispondere?
Possiamo senza dubbio seguire delle piccole regole di etichetta per affrontare al meglio il colloquio di lavoro, e l’importante è non agitarsi, visto che questa è la prima regola da seguire per non fare “figuracce”…ora siete ancora più agitati, vero? :)
Ecco alcune cose a cui possiamo fare attenzione per uscire vincitori da quella mezz’ora di fuoco (innanzi tutto, se dura mezz’ora già sapete di essere andati bene!)
1- Il vestito, appunto. Il dilemma più atroce perchè è la prima cosa che vedranno di noi, ancora prima di sentire la nostra voce e soprattutto cosa abbiamo da dire. Per una corretta scelta è naturalmente indispensabile non “esagerare”, quindi niente minigonne per le donne, magliettine attillate per gli uomini; non dobbiamo sedurre, dobbiamo dimostrare che siamo competenti. E di norma è bene studiare l’abbigliamento medio di chi già lavora e frequenta il posto, e poi vestirsi in maniera leggermente più formale.
2- La puntualità è fondamentale. Se non arriviamo in tempo al colloquio che ci dovrebbe far assumere, come può il nostro esaminatore pensare che saremo puntuali sul lavoro, o rispettare scadenze e deadline?
3- La stretta di mano anche lascia un forte impatto. Sicuramente l’abbiamo già sentito tutti dire ed è proprio vero. Come ci appaiono fredde quelle persone con le mani sudaticce che ci “stringono” la mano piano piano, o che ci danno l’impressione che vorrebbero ritrarsi al più presto? Cordialità e fermezza dovrebbero essere le parole chiave in questo caso.
4- Oltre a quello che diciamo, anche la comunicazione non verbale è fondamentale. Mai svagare con lo sguardo come non sapendo cosa dobbiamo guardare, o tenere lo sguardo basso per paura o timore di osservare il nostro interlocutore negli occhi. Ovviamente non dobbiamo nemmeno fissarlo, e se ci sono più persone nella stanza guardare, mentre si spiega, ognuno di essi, perchè è con tutti che stiamo parlando.
Non dobbiamo nemmeno gesticolare nervosamente, mangiarci le unghie, o tenere qualsiasi comportamento che possa essere sintomo di eccessivo nervosismo.
5- Ispirare fiducia nel nostro esaminatore, e spiegare nel dettaglio le nostre esperienze precedenti, e in particolar modo i nostri successi, ma non con frasi vaghe, bensì con esempi concreti, e in maniera completa ma sintetica (nessuno in questa fase vuole sentirci parlare per ore, magari percependo anche un certo autocompiacimento), perchè è importante…
6- …apparire sicuri ma nemmeno troppo autocelebrativi. Occorre affermare con una certa dose di autostima le nostre qualità, ed essere sicuri dei propri punti di vista. Credo sia inutile dire cose perchè pensiamo di far piacere a chi ci ascolta, meglio essere se stessi e non dimostrarsi insicuri sulle proprie posizioni, ma ovviamente comunicare anche che siamo aperti alle idee e al cambiamento (troppo complicati tutti questi se e questi ma? Non così tragici come appaiono :), ma d’altronde non abbiamo mai detto che sostenere un colloquio ottimale è impresa facile).
7- Informarsi sull’azienda per la quale stiamo concorrendo, sui suoi prodotti, la sua storia, la sua vision e la sua mission, per dimostrare che “ci teniamo” e che siamo informati in primo luogo sulla società dalla quale vorremmo essere assunti.
8- Tenere spento il cellulare!
9- Ringraziare per il colloquio avvenuto e per la disponibilità che abbiamo percepito la sera stessa, magari con un mail in cui si augura un buon proseguimento del lavoro.
10- Forza e coraggio! Non è un patibolo (come direbbe qualcuno di cui ancora non faccio nomi :) )
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