Partita IVA si, Partita IVA no

Francesco PC Academy di - 29 Marzo 2012 in Altro

Quando vogliamo diventare freelance, liberi professionisti, l’unica via che può renderci tali è quella di aprirci una Partita IVA.  Le considerazioni da fare sono parecchie; la prima è sicuramente quella di chiederci se ne valga la pena o meno.

Non esiste una risposta uguale per tutti, dipende sicuramente dalle ambizioni, dalle esigenze di ognuno di noi. Se puntiamo ad avere una stabilità economica fissa, è forse più opportuno cercare un lavoro da dipendenti, se invece vogliamo essere completamente autonomi, conoscendo i rischi, la partita iva è l’unico modo per diventarlo. Va anche detto, e sottolineato, che comunque essere possessori di partita iva può essere un vantaggio anche nella ricerca di lavori, perché sicuramente a un’azienda costa di meno pagarti come possessore di partita iva, pagando quindi solamente il lavoro che fai, e non come dipendente loro, con contributi, ferie e quant’altro.

La domanda principale, però, è sicuramente: quanto costa aprirla e mantenerla?

Esistono diversi tipi di partita IVA, in questo post voglio parlare della partita IVA che mi riguarda direttamente: il regime dei contribuenti minimi.

Questa opzione è la opzione con meno costi e, soprattutto senza costi fissi!

Vediamola nel dettaglio, partendo dai vantaggi:

  1. Esenzione dall’iva. Infatti non pagherete l’iva sulle fatture che emetterete ma dovrete solamente applicare una marca da bollo.
  2. varie semplificazioni burocratiche: esonero dall’obbligo delle scritture contabili  e degli elenchi clienti e fornitori, nonché della comunicazione annuale Iva. E’ sufficiente numerare progressivamente le fatture e conservarle (come anche quelle d’acquisto per le spese da detrarre).
  3. L’imposta da pagare quando si fa la dichiarazione dei redditi non è più del 20% ma del 5%. Questo vuol dire voi pagare il 5% dell’utile tra ricavi e costi.

 

Chi può aprirla?

Il regime può essere richiesto dalle persone fisiche residenti in Italia che non superano i 30.000 euro di compensi annui e che possiedono i seguenti requisiti (nell’anno precedente se sono già in attività):

  1. non hanno dipendenti o collaboratori (a progetto o occasionali), cioè non sono “sostituti d’imposta” (nel senso che non fanno trattenute fiscali per conto di altri soggetti da versare poi all’erario)
  2. non hanno spese per beni strumentali (cioè necessari alla professione, come affitti di locali, acquisto di attrezzi da lavoro, computer ecc.) superiori ai 15.000 euro
  3. non vendono all’estero e non distribuiscono utili soci.

 

Questo tipo di partita iva, soprannominata il “forfettone”, è la soluzione ideale per giovani professionisti all’inizio del loro cammino, se i costi saranno alti sarà solo perché avete guadagnato abbastanza!

Esistono altre soluzioni per quanto riguarda la partita iva che vedremo più in là.

 

 

 

Share

Promozioni

Potrebbe interessarti



Francesco PC Academy
Francesco: Lavora come freelance, si occupa di Web Design & Marketing, Strategie Digitali, Blogging e docenza. Per PC Academy cura: il tutoraggio dei corsi online Scrittura Creativa e Sceneggiatura; le lezioni in aula sulla creazione del CV infografico e come Presentarsi alle Aziende in modo professionale; la redazione di molti articoli di questo portale.

Commenti